
Un doppio passaggio è stato spesso inappropriatamente utilizzato per identificare
l'evoluzione della crisi in Europa orientale con la crisi del processo di integrazione
economica e finanziaria, e la crisi del processo di integrazione economica e finanziaria
con la crisi del processo di transizione economica tout-court.
Tuttavia la transizione economica coinvolge dimensioni economiche estranee a meccanismi
di mercato, come un efficace interazione tra Stato e settore privato e la capacità
delle istituzioni statali (in particolare quelle amministrative e giudiziarie).
Quelle dimensioni non solo influenzano ma determinano - per esempio – la qualità
del business environment, la competitività settoriale e così via. Di conseguenza,
la dimensione politica, a dire una concezione strategica dello sviluppo complessivo
di un paese, l'individuazione di politiche di medio termine ed interinali e la capacità
di attuazione di una strategia a medio termine, è significativa.
Il processo di integrazione commerciale e finanziaria è stato l'aspetto centrale
del meccanismo di sviluppo regionale dell’Europa Orientale intrinseco alla fase
di transizione economica. Un siffatto meccanismo a livello nazionale era formato
da: a) diversi mix di politiche macroeconomiche e diversi sistemi di vigilanza bancaria;
b) diverse possibilità e opportunità per il finanziamento del disavanzo strutturale
di conto corrente; c) diversi livelli di avanzamento nel processo di riforma (in
particolare per quanto riguarda le riforme con un impatto sulla spesa pubblica)
e diversi livelli di capacità di governance.
I Paesi della regione hanno mostrato una varietà di reazioni a causa della diversa
composizione – variabile da paese a paese – dei fattori di amplificazione o di contenimento
degli shock negativi che si sono andati propagando attraverso i canali finanziari,
i mercati dei beni e dei servizi e ei mercati del lavoro. Non è dunque un caso che
fattori che limitano la grandezza degli shock, come la presenza di banche straniere,
la qualità istituzionale e un elevato livello di investimenti diretti esteri pro
capite, siano tutti presenti in Europa centro-orientale, i primi riformatori della
transizione, mentre i fattori di amplificazione, come l'esplosione del credito nei
due anni precedenti la crisi, alti livelli di debito estero, elevato grado di apertura
dell'economia e l'ancoraggio della moneta nazionale, sono presenti in maniera più
distribuita.